Conosciamo tutti Paypal, sappiamo tutti della sua grande affidabilità contro le frodi, la sua sicurezza e velocità, infatti è leader assoluto tra i servizi di pagamento digitale e trasferimento di denaro e non per altro oggigiorno viene utilizzato da milioni di persone in tutto il mondo.

Anche io sono tra quelle persone che lo utilizzano abitualmente, sentendomi rassicurato anche dal loro slogan: La protezione acquirenti Paypal ti protegge ad ogni costo. Tuttavia oggi non scrivo questo articolo per elogiarli.

Paypal la grande truffa

Storia di una truffa

Il 15 ottobre 2019 sono stato vittima di una truffa. Quel giorno ho acquistato su internet materiale elettronico (componenti di pc e smartphone) necessari ai nostri laboratori di riparazione Karmatech. Tra i metodi di pagamento risultava esserci Paypal, che ho utilizzato come di consueto. Il sito era assolutamente legale ed in regola che si descrive così: “vantiamo anni di esperienza nel gestire relazioni commerciali con rivenditori online e teniamo sempre d’occhio i feedback che riceviamo dai nostri utenti”.

Dopo aver atteso diverse settimane non ricevetti ne quello che avevo ordinato, ne un riscontro da parte del venditore. Controllando lo stato della spedizione risultava sempre essere su “in spedizione”. Così, seguendo le indicazioni di Paypal, io e il mio staff stabilimmo di aprire una contestazione delle spese. Però, non ricevendo una risposta, decidemmo di metterci in contatto telefonico con loro. L’operatrice con cui parlammo ci riferì testuali parole: “Io vedo che il venditore ha spedito un pacco, ha pure inserito il codice per il tracking on-line, dunque l’acquisto è avvenuto regolarmente […] A noi basta che sia stato spedito qualcosa. Noi non facciamo controlli, non possiamo fare indagini su quello che viene spedito”. Infine ci riferì che una volta aperto una contestazione si riceve una risposta entro venti giorni. Siccome non avevamo atteso ancora quell’ammontare di giorni ci disse di aspettare ancora, e di richiamare per fare reclamo solamente dopo il ventesimo giorno.

Trascorsi i venti giorni richiamammo di nuovo per fare reclamo e richiedere un rimborso (perché evidentemente si trattava di una truffa). Gli operatori di Paypal ci risposero che non era più possibile effettuare un rimborso spese perché andava richiesto entro venti giorni dalla data di acquisto. Questa risposta ci fece indignare, perché sembrava una truffa non solo da parte del venditore, ma anche da Paypal stesso.

Danni per oltre 11mila euro

Dopo aver richiamato altre molteplici volte per protestare ci proposero di andare a fare una denuncia ai carabinieri e presentarla, perché era l’unico modo per riaprire la pratica. Facemmo così ma dopo aver atteso altri giorni ci diedero la stessa risposta: “Non è possibile effettuare un rimborso oltre venti giorni dalla data di acquisto”.

Dopo aver passato più di tre mesi a combattere contro di loro in questo modo ci arrendemmo, perché non volevano sentire ragioni.

Parliamo di un danno superiore a più di 4000 euro su Paypal e oltre 7000 euro sulla carta. Tuttavia la società della nostra carta di credito si è rivelata più anti frode della stessa Paypal, perché nel frattempo ci hanno restituito l’intero importo dell’acquisto che si è rivelato una truffa. È solo grazie a loro se non abbiamo subito tale perdita. Quello di Paypal invece è stato un comportamento che reputo ingannevole. Per di più si è nascosta dietro le strategie da call center per non effettuare rimborsi. Ad aggravare la situazione è il fatto che la loro unica sede legale si trova in Lussemburgo perciò è difficile perseguirla legalmente.

Ho sempre usato Paypal senza problemi, ma se questa è la protezione acquirenti di cui parlano allora dovrò cambiare metodo di pagamento, perché la loro è una protezione di pessima qualità.

Come sempre per rimanere aggiornati vi rimando al nostro sito ufficiale.