In tempi antichi, quando i computer stavano solo sulle scrivanie e non avevano anche occhi e orecchie, i trojan erano programmi maligni. Virus informatici che non potevano propagarsi da soli, ma che avevano bisogno di essere lanciati, anche per una sola volta, dall’utente del computer. Virus informatici senza la capacità di riprodursi da soli, insomma.
Oggi sono più pericolosi di ieri? In un certo senso no. È il mondo che è diventato un posto molto più pericoloso, popolato da persone che hanno permanentemente un computer in tasca, dotato di occhi, orecchie, le persone su questo computer tengono una parte consistente della propria vita.
Trojan
Il trojan è diventato un’arma di distruzione di massa, distruzione della privacy, distruzione dei dati, distruzione talvolta della vita fisica, un arma vera e propria e viene usata come tale.
Cosa può fare un trojan che ha infettato il vostro smartphone? Può controllarvi, ascoltare le vostre telefonate e farne al vostro posto, vedere con le numerose telecamere, copiare o inserire qualsiasi contenuto: dai semplici sms o email, a immagini o video ed anche applicazioni.
Può anche usare i numerosi sensori per sapere la vostra posizione esatta. Ha accesso al gps ed anche ai dati di cella Gsm, la bussola, le reti WiFi raggiungibili.
Sono tutte cose evidentemente interessanti per molti, visto il proliferare di aziende informatiche “specializzate” e gli alti prezzi delle licenze d’uso di questi software “borderline”, assai tendenti allo “scuro”.
Sul mercato sono reperibili solo software nati per altri scopi. Ma sono presenti anche vere e proprie armi informatiche, dotati di capacità di infezione e gestione sempre più sofisticate, utilizzabili contemporaneamente su grandi quantità di bersagli.
Questi software, essendo appunto armi, sono progettati per massimizzare le loro capacità offensive, e ben poco si curano di ogni altra caratteristica o requisito.